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Scala H0



Prima della Grande Guerra, le K.P.E.V., le ferrovie del König di Prussia, per risolvere il grave problema della trazione dei pesanti treni minerari nella Slesia, regione montuosa tra Polonia, ex DDR e Cecoslovacchia, dopo un primo periodo gestito con macchine elettriche noleggiate dalle Ferrovie tedesche centrali, ordinarono 20 nuove locomotive elettriche monofasi, studiate appositamente per adattarsi agli elevati sforzi di trazione necessari a trainare quei treni carichi di carbone e alle tortuose linee montane in cui avrebbero dovuto prestare servizio.
L'ordinazione fu fatta nel 1913 dalla K.P.E.V. (Königliche Preußische Eisenbahn Verwaltung) a Linke-Hofmann-Werke Breslau per la parte meccanica e a Siemens-Schuckert-Werke per quella elettrica. Queste locomotive avrebbero dovuto essere consegnate entro il 1915, ma, a causa dello scoppio della Grande Guerra e del conseguente sforzo bellico a cui dovettero sottoporsi tutte le industrie, le consegne di queste macchine procedettero al rallentatore, tanto che solo la prima, la EG538abc, fu consegnata nel rispetto dei tempi, mentre le altre, oltre a subire un taglio di 8 unita' rispetto all'ordinazione iniziale, furono consegnate negli anni successivi alla guerra, dal 1918 al 1922.
La tortuosita' delle linee della Slesia consigliarono i progettisti di approcciare il problema con macchine suddivise in piu' sezioni, in modo da garantire una iscrizione piu' facile nelle strette curve di quelle linee. Furono tre i progetti che avrebbero dovuto essere messi a confronto, la nostra E.91.3, allora denominata EG 538abc, unica delle tre divisa in tre sezioni con rodiggio B+B+B e trasmissione a bielle con un grosso motore per ognuno dei tre carri, quindi con tre motori totali; un secondo tipo diviso in due sezioni con rodiggio C+C, sempre con trasmissione a bielle, che poi fu la EG 551-552, poi E.90.5, con due motori per carro, quindi con quattro motori totali e, infine, la terza variante, ancora suddivisa in due sezioni con rodiggio C+C, ma con trasmissione a mezzo di ruote dentate con un motore dedicato per ogni asse, quindi con sei motori totali, che divento' poi la E.92.7 (ecco qui un Link per chi volesse confrontare anche visivamente gli schemi delle tre locomotive)
Qui noi ci occuperemo della prima di queste locomotive, la mastodontica e inconsueta E 91.3.

Locomotiva Elettrica monofase 15 kV
DRG E 91.3

Come abbiamo gia' accennato, fin da subito risulto' chiaro che per ottenere buone prestazioni, queste macchine avrebbero dovuto avere un adeguato numero di assi motori e, possibilmente, che tutto il peso della locomotiva fosse aderente, quindi queste macchine furono dotate di ben sei assi motori, suddivisi su tre carri a due assi ciascuno, ognuno di questi dotato di un grosso motore che azionava un asse cieco a sua volta collegato tramite bielle ai due assi motori. Uno schema semplice e funzionale con il 100% di peso aderente che, con la potenza totale istallata di 1020kW, garantiva il traino di un treno da 1200 tonnellate su pendenze dello 0,6% alla velocita' di 20 Km/h oppure di un treno da 500 tonnellate su pendenze del 2%.

Queste macchine nacquero con un'estetica un po' differente, aspetto che presentava musi un po' più corti con un grande radiatore frontale per ognuno dei due avancorpi, vedi la EG 538 abc, ma nel tempo subirono delle trasformazioni, come appare logico vista la assoluta mancanza di esperienza nel campo delle macchine elettriche e la continua ricerca del miglioramento delle loro prestazioni e della loro sicurezza di marcia. Quella presentata in questa pagina è appunto la versione che venne modificata e che entrò poi a far parte del parco locomotive della DRG.

In ottemperanza ai dettami estetici dell'epoca che privilegiavano la funzione sull'aspetto, queste macchine si presentavano con due avancorpi di forma squadrata, costruiti completamente in lamiera di acciaio dalle dimensioni enormi, che ospitavano i due grandi trasformatori ad olio della potenza di 800 kW ciascuno, piu' una cassa centrale che fungeva, oltrechè da doppia cabina di guida, anche da bagagliaio, ragione per la quale era molto ampia e dotata di portelloni laterali scorrevoli. Le pareti di questa porzione centrale, a differenza degli avancorpi, erano costruite in legno che, lucido e verniciato com'era, le era valso il soprannome che recitava all'incirca "il mobile-carrozza" ("Möbelwagen"), intendendo per "mobile" il tipico mobile di casa e non il fatto che fosse semovente. Nonostante il loro aspetto, svolsero in modo egregio il compito che era stato loro affidato e lavorarono onorevolmente fino all'inizio dlla seconda guerra mondiale per concludere la loro vita operativa nel 1943 quando fu alienata la E.91.40, ultima unita' rimasta in servizio.

Il prototipo di Locomodel ritratto in questa pagina così come è stato presentato alla Spielwarenmesse di Norimberga, ancora con ruote tornite in ottone e non ancora a raggi, si riferisce ad una delle macchine di serie che, diversamente delle prime due costruite, presentavano la differenza di livello tra i due semitetti degli avancorpi che qui è piu' accentuata, proprio come desiderato dalla comunità degli appassionati tedeschi, scelta espressa in occasione della presentazione di questo stesso modello un anno prima, ma in scala N. Effettivamente, in questa versione, la macchina assume un aspetto ancora piu' imponente e massiccio, se mai ne avesse avuto bisogno.

Ecco qui sotto la foto del prototipo visto sopra finito e dipinto nei colori DRG; Locomodel cedera' questo modello esclusivamente in scatola di montaggio, ma proprio in virtu' di questa consapevolezza, la costruzione e' stata resa il piu' semplice possibile e a prova di errore, con pieghe presegnate e precisi incastri predisposti per ogni componente. Anche la trasmissione, che qualche modellista potrebbe giustamente temere, si compone di un numero esiguo di pezzi da piegare e incastrare facilmente nella corretta posizione. Ecco rappresentato qui sotto il contenuto del Kit, istruzioni, lastre e componenti vari.

NOTA IMPORTANTE: In aiuto di chi si dovesse cimentare nella sua costruzione, oltre ad alcune viste assonometriche dei suoi componenti incluse nel kit, ho messo in linea una pagina web speciale che spiega passo-passo ogni momento del montaggio, dall'inizio alla fine. Questa pagina speciale è all'indirizzo: http://www.rotaie.it/New%20Pages/CostruzioneE_91_3Passo-Passo.html . Questo modello cercherà di riappacificare il modellista con le scatole di montaggio.

Alla Spielwarenmesse di Norimberga, come il EG538abc, anche questo modello ha potuto godere anche dell'arte fotografica di Thomas Albrecht (AMB Design), che mi ha fatto dono di una splendida foto di questo modello con una caratteristica ambientazione e una qualità stupefacente; eccola qui sotto:

 

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