Scala N



Durante l'ultima guerra, per la necessita' di provvedere a quei servizi, sempre crescenti, che venivano richiesti dai militari, soprattutto nell'Africa appena colonizzata, le FS del regime decisero di predisporre nuovi mezzi motori in modo molto economico, usufruendo di vecchi telai di carrozze a cassa di legno, opportunamente adattati e di parti meccaniche provenienti da ormai vecchie automotrici Diesel, esattamente dalle ALn 556 numeri di immatricolazione 1347, 1348, 1354 e 1358. Praticamente la stessa cosa che capito' con i D 372, altrimenti chiamati "Tobruk", anche se per questi ultimi si utilizzarono parti di ALn 772 bombardate e lamierati di migliore qualita'.

Diesel 356

Il lavoro di trasformazione fu affidato a Fiat. In relazione alla motorizzazione ricevuta, questi mezzi non erano molto potenti, potendo contare solo su 230 CV ed inoltre avevano solo due assi motori, essendo quelli estremi solo portanti. Il rapporto di riduzione al ponte fu sostituito con uno piu' corto, in modo tale da ottenere una capacita' di traino accettabile, anche se a scapito della velocita' massima che scese a livelli decisamente limitati, ma, visto lo stato delle linee dell'epoca, questo non era un gran danno.

La loro estetica rivela chiaramente la costruzione tipicamente artigianale, ma rende questi "carrozzoni", come venivano chiamati, oltremodo simpatici. Le forme semplici, essenziali di questi mezzi, un po' come accade per i mezzi trifasi, sono molto accattivanti. Come si notera' andando a spulciare la storia di questi mostriciattoli, i quattro mezzi facenti parte di questo gruppo non sono tutti uguali, come sarebbe logico attendersi in un gruppo cosi' esiguo, ne troviamo di due tipi diversi, infatti la 001 e la 002 hanno la cassa completamente metallica, mentre la 003 e la 004 hanno la cassa mista, in metallo e legno, segno evidente della difficolta' di reperimento dei materiali occorrenti, durante la guerra, e della grande arte di arrangiarci di cui siamo capaci noi italiani. Ecco qui sotto una foto del 356.003 realizzato con questa mistura di lamiera e legno

Locomodel propone il modello di questi prototipi sia nella versione a cassa completamente metallica, sia a cassa mista in legno e metallo. Come ogni altro modello Locomodel, anche questi sono completamente realizzati a mano, in metallo fotoinciso e fuso e, a differenza degli originali, presenta la trasmissione su tutti e quattro gli assi poiche', a causa delle piccole dimensioni e quindi dello scarso peso ottenibile, questa soluzione permette al modello di mantenere una discreta forza di trazione.

Ecco la foto di un modello di 356 a cassa interamente metallica, come al vero, prima e dopo la verniciatura.

Mentre qui sotto lo vediamo nella versione mista in lamiera e legno, ancor prima della verniciatura per apprezzare meglio le sue caratteristiche costruttive, sostanzialmente differenti dal tipo realizzato completamente in lamiera.

Per finire ecco qui sotto un particolare del telaio, eguale in ambedue questi modelli, realizzato sovrapponendo e poi saldando insieme il numero corretto di lastrine fotoincise, disegnate appositamente per questo scopo. Come è possibile osservare, al telaio sono saldati i quattro grossi radiatori (anch'essi ottenuti da sovrapposizione di più elementi fotoincisi) che al vero vanno a raffreddare, ogni coppia, uno dei due motori posti nei carrelli in posizione contrapposta, esattamente come nelle automotrici da cui sono stati derivati.

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